Perché un gioco da tavolo con una bibliografia?
DrugLord prende ispirazione da tante fonti diverse.
Se siete qui, probabilmente anche voi avete conosciuto e amato tanti film e serie tv sul mondo della droga e delle mafie (Blow, Breaking Bad, Weeds, Scarface, Pusher, Narcos, per citare i più famosi). Tutti fantastici e di grande atmosfera. Ma la tana del coniglio bianco è molto più profonda di come appare sullo schermo.
Per riflettere su tutti i lati della questione “droghe illegali” vorrei consigliarvi i migliori libri che hanno ispirato le BULLET CARDS.
Li avete letti? Fatemi sapere le vostre opinioni!
Primo, le fonti ufficiali:
Non esistono risorse di pubblico dominio più dettagliate di queste:
International Narcotics Control Strategy Report – vol I – Drugs and chemical
International Narcotics Control Strategy Report – vol II – Money Laundering and financial crimes
La prima vi farà dare una sbirciata nel mondo della produzione su scala mondiale di sostanze psicoattive; la seconda, forse più importante, mostra come queste mostruose somme di denaro vengono riciclate e reimmesse nell’economia mondiale. Volendo creare problemi al traffico illegale basterebbe tagliare questi fili… ma nessuno vuole questo, vero?
Ricordate però che queste fonti sono molto più parziali di come sembrano…
Alcuni saggi fondamentali:
Tom Wainwright: Narconomics: How to run a drug cartel.
Fantastico, un saggio approfondito sul marketing e sugli schemi finanziari dei cartelli della droga. Assolutamente da leggere per i geek dell’economia; perchè non si può mandare avanti il Cartello solo con le pistole…
Lukasz Kamienski: Shooting Up – A short history of drugs and war
Una lettura immancabile per chi è interessato all’arte bellica. Questo libro dà uno sguardo lungimirante e circonstanziato su come le sostanze psicoattive sono state usate in guerra durante la storia: dall’oppio ai suoi moderni derivati, all’uso di anfetamine per potenziare le prestazioni in battaglia. L’autore è un tipo simpatico e molto disponibile: potete contattarlo su Academia.org.
Vanda Felbab-Brown: Shooting Up – Counterinsurgency and the War on Drugs
Stesso titolo del libro precedente (è un gioco di parole simpatico in inglese) ma di contenuto completamente diverso. Da dove prendono le risorse economiche i gruppi ribelli? Puoi scommetterci: commercio di droga.
Una approfondita analisi sui collegamenti fra i gruppi paramilitari – inclusi i peruviani Sendero Luminoso, la FARC in Colombia, i Talebani in Afghanistan, ma anche gruppi meno famosi in Irlanda del Nord, Turchia, e Birmania – e i mercati illeciti. Attenzione: alcune opinioni sono chiaramente di parte.
Roberto Saviano: Zero zero zero
Alcuni lettori italiani potrebbero avere un po’ di disappunto perché sto citando questo libro: Saviano ha guadagnato popolarità grazie al suo primo libro (Gomorra), che però lo ha anche fatto diventare uno degli obiettivi primari della Camorra, il potente clan internazionale con base a Napoli. All’inizio il giovane scrittore è stato considerato da tutti un eroe, ma col tempo alcune sue affermazioni di stampo politically correct (peraltro in campi diversi da quelli di cui è specialista), il suo stile barocco, diverse accuse di plagio ed un utilizzo poco saggio dei social media che ha mostrato segni di un (comprensibile) crollo nervoso… Hanno fatto sì che parte del pubblico ritirasse la sua simpatia per lui. Detto questo, “Zero Zero Zero” è un ben documentato reportage sulla tratta internazionale della cocaina, ottimo come introduzione all’argomento.
Alcuni romanzi illuminanti:
Bryce Courtenay: Smokey Joe’s Cafe
È la storia di un gruppo di australiani, veterani del Vietnam, abbandonati dallo Stato senza cure sanitarie. La loro vita, rovinata dalla Sindrome Post Traumatica e dagli effetti a lungo termine del napalm e dell’Agent Orange, cambia quando decidono di produrre e vendere marijuana sul mercato nero. Divertente, incalzante, molto profondo.
William Burroughs: The Naked Lunch
La storia paranoica di uno scrittore che si inietta la “polvere gialla”, un insetticida che lo mette in contatto con una conspirazione aliena tramite diaboliche macchine da scrivere insettoidi… Un capolavoro di degenerazione che ha ispirato l’omonimo film di Cronenberg. Decisamente sconsigliato se si ha in mente di assumere LSD.
William Burroughs: Junkie
Una brillante autobiografia sotto forma di reportage nel vortice della dipendenza da morfina. Un’interessante sguardo dentro le esperienze che hanno ispirato Burroughs nella stesura de “Il pasto nudo”.
Tom Robbins: Villa Incognito
Ancora un libro sui veterani del Vietnam che danno vita alla loro associazione a delinquere basata sul traffico di narcotici (si vede che era roba comune: le BULLET CARDS ne parlano…). Un romanzo pieno di fantasie letteralmente da capogiro e incredibili avventure romanzate che solo la mente di Tom Robbins potrebbe inventare. Lettura leggera, illuminazioni pesanti – e alcune intuizioni davvero interessanti sulla legalizzazione delle droghe a scopo farmaceutico.
Gabriel Garcia Marquez: News of a kidnapping
Dal vincitore del premio Nobel G.G.Marquez (quando era ancora, per citare un altro suo libro, un giornalista felice e sconosciuto), un avvincente reportage sulle ultime mosse di Pablo Escobar intento a sfuggire alla deportazione negli Stati Uniti: il rapimento di dieci membri di famiglie dell’élite colombiana nel disperato tentativo di restare l’unico e il solo re dei cartelli colombiani.
Elemire Zolla: Il dio dell’ebbrezza
Un’antologia fondamentale della migliore prosa e poesia sugli stati alterati della mente. Uno sguardo mistico sull’uso – e abuso- di narcotici, utile per dare una sbirciata all’interno delle masturbazioni mentali di molti dei migliori scrittori occidentali. Leggi questo, e ti ritroverai probabilmente a cercare l’opera omnia di Nietszche, Castaneda, Huxley, Bulgakov, e tanti altri.
Albert Hoffman: LSD, Mein Sorgenkind <3
La testimonianza diretta dal padre della magica molecola chiamata LSD. Partendo dalla sua prima esperienza (inclusa il famoso giro in bicicletta) un testo che mescola scienza, aneddoti e incontri con alcune delle menti più anticonformiste del secolo. Non leggerai il resoconto di un chimico, ma la storia di un intellettuale geniale, poliedrico come pochi nel nostro tempo. Assolutamente raccomandato.
Aldous Huxley: A brave new world
Questo romanzo distopico è qui per far riflettere sul lato oscuro dell’edonismo. Non serve negare che l’utilizzo di sostanze psicoattive faccia sentir bene e possa fare bene, così come non serve negare che il suo abuso possa distruggere persone ed intere società. La lettura di questo libro è il perfetto vaccino contro il manicheismo morale: le droghe di per sé non danno la libertà e anzi possono essere usate come strumento di controllo sociale (pensate a come danno via Xanax e Ritalin). Questo grande scrittore (con MOLTA esperienza in materia) ci offre uno spaventoso avvertimento, che senza un grande risveglio della coscienza collettiva (a cui DrugLord nel suo piccolo vuole dare un contributo) rischia di realizzarsi.